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Giorno della Memoria – Pentcho di Stefano Cattini

Proiezione del film Pentcho (2014) e discussione con il regista Stefano Cattini.

Tra il 1932 e il 1939, l’immigrazione clandestina in Palestina crebbe in risposta alle misure sempre più opprimenti nei confronti dell’ebraismo tedesco e dell’est europeo, alle restrizioni imposte dal governo britannico attraverso l’Agenzia ebraica ed, infine, allo scoppio della guerra.

Uno dei principali gruppi che organizzava navi clandestine era il Betar, il movimento sionista revisionista di Ze’ev Jabotisnky, che funzionava attraverso unità più o meno interconnesse in tutta Europa. Betar si oppose apertamente alla visione dell’Organizzazione Sionista e dell’Agenzia Ebraica sull’immigrazione e tendeva ad attirare tra i suoi leader individui indipendenti, con una predisposizione per l’avventura e l’improvvisazione, nonché l’inclinazione a sfidare le imposizioni internazionali. Più di una dozzina di navi furono organizzate dai membri di Betar e raggiunsero la Palestina o furono scortate a Cipro dalle autorità britanniche. Tuttavia, molti altri gruppi di Betar non riuscirono mai a partire.

Tra coloro che rimasero a terra a causa della guerra, c’era un convoglio da Bratislava organizzato da Yehoshua Citron. Nel maggio del 1940, dopo cinque mesi di attesa, Citron riuscì ad imbarcarsi su una nave piuttosto vecchia, il Pentcho, con circa 500 altri passeggeri, tra cui 100 ex internati di Buchenwald. Come la maggior parte delle navi noleggiate per questo scopo, il Pentcho era vecchio, malfunzionante e aveva subito riparazioni inadeguate.

La discesa sul Danubio fu ritardata dai nuovi requisiti richiesti delle autorità rumene e bulgare, dalle difficoltà di reperimento delle provviste e dal cattivo stato della nave. I continui conflitti di Citron con i leader di Betar e delle altre due organizzazioni sioniste rendevano ancora più difficile gestire i problemi logistici. Nell’ottobre del 1940, il Pentcho naufraga vicino all’isola di Rodi. Dopo alcuni giorni dallo spiaggiamento, le autorità italiane ragrupparono tutti i passeggeri in un campo a Rodi. A causa delle difficili condizioni dell’isola, della mancanza di cibo e delle infrastrutture, nel marzo 1942 i passeggeri del Pentcho furono trasferiti nel campo di concentramento di Ferramonti in Calabria.

Dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia, il 10 luglio 1943, il governo fascista ordinò l’evacuazione del campo e la deportazione di tutti gli internati in un campo di transito a Bolzano. La deposizione di Mussolini il 25 luglio annullò l’ordine e gli ebrei internati a Ferramonti furono liberati, poche settimane prima che iniziasse la deportazione dalla penisola e 18 mesi prima della fine della guerra.

Basandosi su testimonianze e ricordi, questo film narra le vicissitudini del Pentcho e dei suoi passeggeri prima di arrivare in Palestina, quasi sei anni dopo la partenza.

 

Stefano Cattini, è membro della European Film Academy dal 2010. È autore di numerosi documentari incentrati su storie personali. Il suo film L’isola dei Sordobimbi è stato selezionato per il David di Donatello nel 2010. Ha diretto numerosi cortometraggi pluripremiati tra cui Ivan e Loriana, Amen e L’orablu. I bambini del Pentcho ha ricevuto una menzione speciale della giuria al Festival dei Popoli di Firenze.

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  • In collaborazione con: Centro Primo Levi