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Il Flauto nella Musica Contemporanea:l’esperienza italiana e la ‘Scuola Romana’

Lezione concerto di:Gianni Trovalusci, flauto

A partire dagli anni ’50/’60 una vera e propria rivoluzione del far musica, destinata nel tempo a cambiare le pratiche compositive e interpretative e l’idea stessa di intendere linguaggio e ‘comportamenti’ musicali, ha avuto uno dei suoi più importanti mezzi di diffusione attraverso uno strumento musicale: il flauto.
Bruno Maderna invitò il flautista romano Severino Gazzelloni a partecipare ai mitici Ferienkursen di Darmstadt all’inizio degli anni ’50. Importanti capolavori videro così la luce, composti da Maderna stesso, e da Luciano Berio, Franco Evangelisti e Domenico Guaccero. A dimostrazione della fama acquisita nell’ambito della sperimentazione musicale, ricordiamo che il grande jazzista Eric Dolphy visitò il flautista romano, prendendo alcune lezioni e onorando il nostro nel brano Gazzelloni, incluso nell’album Out to Lunch! del 1964.
Successivamente al’esperienza di Gazzelloni, è importante menzionare l’opera del suo allievo Roberto Fabbriciani, che ha scritto una fondamentale pagina di storia della Nuova Musica, grazie alle collaborazioni con, tra gli altri, Luigi Nono, Salvatore Sciarrino e Aldo Clementi.

In questo contesto, per merito anche della presenza catalizzatrice di Gazzelloni, possiamo parlare di una vera e propria ‘Scuola Romana’. Roma è infatti uno dei centri produttivi più significativi della seconda metà del Novecento, grazie all’azione dei già menzionati Franco Evangelisti e Domenico Guaccero, alla presenza di outsider ‘illuminati’ come Giacinto Scelsi e all’opera ancora oggi attivissima di Alvin Curran, Walter Branchi, Marcello Panni.

La ‘Scuola Romana’ si presenta con una sua specifica prospettiva, molto aperta nello scrivere e interpretare la musica, facendo parte per alcuni versi dell’affascinante mondo della Musica Aleatoria, ovvero presentando partiture in cui vengono indicati dai compositori determinati comportamenti e/o ambiti musicali, che richiedono da parte dell’interprete una serie di scelte esecutive da effettuare al momento, rendendo unico e irripetibile il momento della performance dal vivo.
Tutti i brani scelti a rappresentare il percorso della lezione concerto sono scritti in questa forma, ognuno con le sue regole e principi.