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Jhumpa Lahiri – The Penguin Book of Italian Short Stories -Settimana della Lingua Italiana

In occasione della pubblicazione di “The Penguin Book of Italian Short Stories”, l’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare Jhumpa Lahiri, curatrice del volume, in conversazione con Stefano Albertini, Director of casa Italiana Zerilli-Marimò at NYU.
Evento in collaborazione con Penguin Random House e Rizzoli Bookstore.

 

“The Penguin Book of Italian Short Stories” è una significativa raccolta di racconti selezionati ed introdotti dalla vincitrice del Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri. Questa raccolta riunisce quaranta scrittori che hanno plasmato la passione della scrittrice per la lingua italiana ed il suo profondo apprezzamento per la sua letteratura. Più della metà delle storie presentate in questo volume sono state tradotte in inglese per la prima volta, e la vasta selezione comprende autori famosi come Italo Calvino, Elsa Morante e Luigi Pirandello insieme a molte accattivanti riscoperte.

Nata a Londra, da una famiglia bengalese, che si trasferì nel Rhode Island quando lei era solo una bambina, la scrittrice Jhumpa Lahiri ha debuttato nel 1999 con Interpreter of Maladies, una raccolta di storie brevi, vincendo il Premio Pulitzer. Nel 2003 segue il suo primo romanzo, The Namesake, per poi tornare ai racconti con il best-seller n. 1 del New York Times Unaccustomed Earth. Il romanzo che segue The Lowland, pubblicato nel 2013, è parzialmente ispirato da eventi politici del mondo reale. Lahiri è rinomata per la finezza e la ricchezza della sua prosa, che ha la capacità di costruire una sottile, ipnotizzante connessione emotiva con i personaggi.

L’autrice, che ora risiede in Italia con la sua famiglia, deve la sua infatuazione per la lingua italiana ad un viaggio a Firenze, una vacanza con la sorella, nel 1994. In Altre Parole, la sua prima pubblicazione in italiano, nel 2015, ha descritto alcune delle difficoltà creative e le ricompense della scelta di vivere in un paese straniero e di scrivere in una lingua straniera. Immergendosi nell’ italiano, Lahiri ci racconta di aver osservato dei cambiamenti nel suo stile di scrittura, dovuti ad un senso di libertà derivato dal relazionarsi con una lingua diversa.

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