Mostra
Organizzata in collaborazione con l’Istituto e curata da Marco Bertoli, la mostra si pone nell’ambito di un progetto più ampio che prevede la valorizzazione del patrimonio artistico italiano e la volontà di far conoscere anche al vasto pubblico americano la pittura italiana del XIX secolo e in particolare una corrente così innovativa e fondamentale per lo sviluppo dell’arte moderna. L’esposizione, che presenta una ventina di dipinti, tutti provenienti da importanti collezioni private italiane, si pone programmaticamente nella traccia di una rinascita di studi e mostre dedicate ai Macchiaioli, ultima fra tutte l’esposizione parigina dello scorso anno al Musée de l’Orangerie.
Nell’allestimento, visitabile fino al 30 ottobre, sarà possibile ammirare capolavori quali l’imponente tela de “La battaglia della Sforzesca” di Giovanni Fattori, “La bigherinaia” di Silvestro Lega, “Giovane trecciaiola” di Cristiano Banti e la piccola tavola “Papin de Lilela” di Telemaco Signorini, o inediti come “Cavalleggeri in perlustrazione” esempio della produzione di tematica militare di Giovanni Fattori e “L’Arno alle Cascine” di Serafino De Tivoli testimonianza degli anni delle audaci sperimentazioni della “macchia” che il pittore condusse a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Oltre ai soggetti patriottici è comunque il paesaggio toscano a campeggiare, con i suoi casolari, la sua campagna, i suoi abitanti raffigurati dal vero. Sono queste le linee tematiche sulle quali scorrono i principi guida della rassegna che presenta un piccolo saggio, quanto più esaustivo, di un movimento artistico che si pone come il più innovativo e all’avanguardia in campo internazionale e che precede di diversi anni l’Impressionismo.