L’Istituto Italiano di Cultura di New York
è lieto di ospitare la proiezione del film
“Dante”
di Pupi Avati
(in italiano con sottotitoli in inglese)
Un’iniziativa culturale diffusa del Ministero Affari Esteri per promuovere nel mondo l’immagine di Dante.
14 dicembre 2023 | ore 18:00
Istituto Italiano di Cultura
686 Park Avenue, NY
RSVP a iicny.rsvp@gmail.com
Indicando “Dante”
Dante Alighieri, unanimemente riconosciuto come il padre della lingua italiana, è una delle figure che più ha influito sulla storia e sulla cultura del nostro Paese, del continente europeo e dell’intero mondo occidentale.
La pellicola racconta il Poeta attraverso le parole di Boccaccio, che nel 1350 intraprende un viaggio per ritrovare la figlia di Dante. Durante il cammino, Boccaccio ripercorre gli episodi salienti della vita del Poeta, dall’incontro con Beatrice all’amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all’ingresso in politica come priore fino all'”esilio infinito”. Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sotto forma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare. Un percorso che spazia nel tempo, fra presente e passato, e insieme alla profonda umanita’ dei protagonisti regala allo spettatore una splendida galleria di borghi, castelli, chiese e affreschi dell’Italia centrale.
SINOSSI. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti, con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da Firenze. Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia. Il film racconta la vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo
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