In occasione di un programma di mostre in corso alla Wolfsonian–Florida International University dal titolo, La rinascita di Roma, tre studiosi italiani affronteranno il tema della relazione tra arte, architettura e ideologia che contribuì a definire l’identità politica italiana durante la dittatura fascista (1922–43). Sebbene la produzione culturale — dai giornali ai quaderni di scuola, dal cinema alla radio — subisse il controllo della censura, il regime mantenne sempre un atteggiamento ambiguo verso le arti e l’architettura appropropriandosi di tendenze stilistiche apparentemente opposte nell’ottica di perseguire un concetto unitario di Italianità.
Questa costante negoziazione tra modelli classici e nuovi idiomi coinvolgeva una vasta gamma di discipline artistiche nel tentativo di costituire una nazione moderna. Questi tre presentazioni, cui seguirà un dibattito, verteranno sui progetti per la costruzione della “Terza Roma”, sulla decorazione delle opere pubbliche negli anni Trenta e sula ricezione dell’arte italiana negli Stati Uniti dopo il crollo del regime fascista.
Silvia Barisione, curator
The Wolfsonian–Florida International University, Miami Beach
La nascita di Roma. Cinque visioni per la città eternal
Significativi progetti architettonici e urbanistici — dalla risistemazione della zona Augustea alla costruzione del complesso sportivo del Foro Mussolini, dall’Eur al padiglione italiano per l’Esposizione Internazione di New York del 1939 – sottolineano la perenne influenza dell’antica Roma sulla coscienza nazionale italiana nel periodo tra le due guerre, quando la città fungeva da strumento di mobilitazione statale e da punto focale nell’intento di ripristinare il passato imperiale.
Matteo Fochessati, curator
Wolfsoniana–Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo, Genova
Pittura murale e Plastica Murale futurista. Decorazione pubblica in Italia negli anni Trenta
La duplice anima della propaganda fascista – rivolta, da un lato, alla celebrazione di un illustre passato storico, dall’altro, all’esaltazione dei progressi tecnologici, sociali e politici espressi dal presente regime – trovò la sua più coerente rappresentazione artistica, nel corso degli anni Trenta nella pittura murale di matrice “novecentesca” e nelle sperimentazioni polimateriche del Futurismo.
Raffaele Bedarida, doctoral candidate
CUNY, The Graduate Center, NY
Botticelli o Boccioni? Promozione dell’arte italiana negli Stati Uniti
La mostra Twentieth Century Italian Art, tenuta al MoMA nel 1949 ha avuto una grande influenza nel determinare una narrativa storica dominante dell’arte italiana dal Futurismo a Lucio Fontana. I retroscena dell’esposizione rivelano come quella narrativa facesse parte del processo di costruzione di una nuova immagine dell’Italia dopo la guerra e di presa di distanza dal passato fascista. Allo stesso tempo denuncia forti elementi di continuità tra Italia fascista e democratica così come tra la retorica del regime e quella della Guerra Fredda.